SOEN + MOLYBARON + TERRA – il concerto di sabato 30 settembre al Locomotiv Club di Bologna nel nostro live report!
Soen + Molybaron + Terra
Locomotiv Club, Bologna, 30 settembre 2023
Parole di Fabio Meschiari
Foto di Michela Marchi
E così tornano in Italia i Soen, a breve distanza dall’uscita dell’album Memorial ed il pubblico nostrano risponde in maniera assolutamente calorosa (e non solo per via della temperatura). Sarà l’amore per un gruppo non scontato o sarà la partecipazione di Elisa alla recente Unhallowed ma il Locomotiv è tutto esaurito e, nonostante la capienza non proprio da stadio, è di sicuro un ottimo segnale per la musica dal vivo (confermato dalle altre due date fissate qui da noi per ottobre 2024 da parte degli autori di Lykaia).
L’apertura è affidata ai romani Terra, relegati alla parte più frontale del palco data l’imponente batteria di Martin Lopez che domina le retrovie: in questo caso non è uno svantaggio e la musica proposta dal quartetto “su un’unica linea” acquisisce addirittura valore. Il mix fra elementi puramente metal, percussioni di stampo urbano e qualche nota dal sapore più mediorientale favorisce la presa sul pubblico da parte di Daniele “Zed” Berretta (cantante e batterista) e compagni: un’ottima prova (anche se penalizzata un pelo dai suoni), suggellata dalla riuscitissima cover di Teardrop dei Massive Attack. Un gruppo da tenere d’occhio, sperando in una loro molto prossima esplosione su scala planetaria.
I Molybaron sono un gruppo sopra le righe ed anche questa sera ne danno conferma con la loro proposta di progressive rock e forte del recente Something Ominous: al di là della volontà di stupire e delle intrinseche capacità tecniche dei francesi manca l’alchimia col pubblico, forse ancora un po’ digiuno della loro musica. Se uniamo a tutto questo una chitarra solista che non esce praticamente dalle casse dall’impianto la frittata è fatta, ma è un vero peccato dato il potenziale di Gary Kelly e soci.
Ma è giunto il momento forte della serata, con la temperatura all’interno del locale che è virata dalla piacevole brezza di pizzuliana memoria ad un torrido caldo in stile vietnamita: salgono sul palco i Soen e con Sincere comincia lo spettacolo. La successiva Martyrs catalizza come non mai l’attenzione del pubblico che risponde con entusiasmo alle note degli svedesi. Joel Ekelöf è il vero sole attorno a cui ruota il gruppo, sia per la propria presenza scenica che naturalmente per la voce (sembra pure migliorare col tempo, al contrario della memoria che costringe il cantante a leggere qualche testo ogni tanto, ma probabilmente è a causa delle nuove canzoni). Da non sottovalutare assolutamente la sezione ritmica composta da Mr. Lopez e dal bassista Oleksii, vera base portante per le trame di Cody Ford e del vichingo Lars, con quest’ultimo che si alterna fra le sei corde e le tastiere. I Soen sono visibilmente emozionati quando il calore del pubblico si fa sentire tramite gli applausi ed i cori (su Unbreakable, Lascivious e la finale Lotus giusto per citare qualche brano), segno tangibile dell’amore che l’Italia ha per questo gruppo, un amore contraccambiato e che culmina con un accenno a Caruso di Lucio Dalla, bolognese di eccellenza mai troppo dimenticato.
Un set che vede la band pescare in prevalenza dagli ultimi due lavori ma che non disdegna il precedente Lotus: ecco perché forse i fan della prima ora si vedranno un po’ insoddisfatti ma probabilmente il nuovo corso dei Soen è questo e c’è poco da fare. La classe è indiscutibile ed il richiamo del grande pubblico pure: sarebbe da sciocchi lasciarsi sfuggire di mano un momento d’oro, dato che non si sta minimamente rinunciando alla qualità: le altre questioni sono lasciate ai duri e puri, agli intransigenti ed ai paladini di qualche causa ignota. Prendere o lasciare.