ROCK HARD PLUS! – a partire dal 19 settembre in edicola lo “Speciale Slayer”!

ROCK HARD PLUS! – a partire dal 19 settembre in edicola lo “Speciale Slayer”!

Facendo seguito allo straordinario successo degli Speciali dedicati a Black Sabbath, Iron Maiden, Metallica, Led Zeppelin e Motörhead, torna Rock Hard Plus!

A partire dal prossimo 19 settembre, il nuovo speciale di Rock Hard vi propone, allo straordinario prezzo di Euro 9,90:

  • Speciale Slayer – 100 pagine di interviste, recensioni, concerti, reperti storici e tante curiosità sulla fondamentale band thrash californiana, nello stesso formato della nostra rivista madre!

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Per presentare al meglio questa importante iniziativa, riportiamo qui di seguito le copertina, qualche anteprima degli articoli e l’editoriale, opera dell’autore Stefano Cerati:

SPECIALE SLAYER_COVER

Ci sono band che, per qualche ragione, ti colpiscono al primo ascolto. Ti comunicano qualcosa di profondo, entrano e fare parte di te e non se ne vanno più. A me è capitato con gli Slayer. Ricordo perfettamente l’inizio degli anni ’80, andava forte la NWOBHM e tutti noi adolescenti ascoltavamo quelle band, le cui recensioni si trovavano nelle ultime pagine di Rockerilla, orchestrate da Beppe Riva. Il metal stava rapidamente cambiando faccia, stava diventando sempre più veloce e aggressivo come dimostravano i Motörhead, prima band in grado di mettere d’accordo sia chi ascoltava heavy metal che punk e hardcore. Dopo di loro vennero i Venom che davvero portarono l’heavy metal a nuove vette di violenza e di malvagità e per qualche anno furono la band più estrema sulla piazza.

show no mercy

Fortuna ha voluto che avessi un vicino di casa, Marco Viriglio, più giovane di me qualche anno, 3 o 4, così quando lui ne aveva 17/18 io ne avevo 21/22. Era un patito di tutto il metal estremo, collezionava tutti gli Assault dei Venom ed è stato lui che mi ha introdotto a tutte le band più brutali del periodo: Bathory, Mercyful Fate, Celtic Frost, i primi Destruction, i primi Anthrax. Era tutta roba nuova che aveva una violenza grezza e primordiale, belluina e satanica, impossibile da ignorare. Io che da sempre ero amante dei Black Sabbath e dell’horror, trovai un nuovo fertile terreno di band estreme a cui attingere e mi ci buttai a testa bassa. Ovviamente Marco era la mia fonte di consigli e mi facevo prestare i vinili che poi duplicavo su cassetta e raramente riuscivo anche a farmi vendere qualche disco. Mi vendette dei bootleg dei Mercyful Fate dell’epoca che ancora conservo gelosamente. Bene, un pomeriggio di un’estate del 1985 mi dà una cassetta da 90, 45 minuti per lato.

hell awaits

C’è inciso un concerto di una giovane band americana che era in quei mesi al primo tour in Europa. Si trattava in pratica del set in cui eseguivano il meglio delloro repertorio, l’esordio Show No Mercy, tutto l’EP Haunting The Chapel, compreso Aggressive Perfector, e buona parte di Hell Awaits che era uscito solo poche settimane prima. Per me fu un’epifania, non avevo mai sentito niente di così estremo, così veloce, così malvagio, così cattivo, così… tutto. Il cantante urlava come un pazzo, gli assoli erano senza senso, folli, sembravano piazzati a caso in mezzo alla canzone, ma colpivano come proiettili impazziti. Come detto mi innamorai al primo ascolto di quella band e quella cassetta, che ho ancora, rimase a girare sul mio stereo per mesi.

reign in blood

I Metallica erano più famosi degli Slayer al tempo, ma non mi hanno mai rubato il cuore come gli Slayer. Per me sono sempre stati loro i primi dei Big 4. Quando vennero poi in concerto in Italia, nel 1987, al seguito della pubblicazione di Reign InBlood, non potevo farmi sfuggire l’occasione. Da allora, andare a vedere gli Slayer per me è sempre stata come una droga, li ho visti 40 volte, compresa la loro ultima data a Los Angeles, a novembre 2019. Era quella che io chiamavo la mia Fight Club Therapy. Non so perché, non so dirlo razionalmente, ma l’intensità di un concerto degli Slayer, la loro ferocia, il loro impatto, sonoro, lirico e visuale non sono eguagliabili da nessuno. Ecco perché nessuno osò suonare dopo di loro al Clash Of The Titans del 1990. Gli Slayer riescono a scatenare nei loro fan i loro istinti più primitivi, voglia di sbattersi, di pogare, di saltare, urlare, liberare tutte le tue emozioni più selvagge e nascoste, lasciare che la rabbia, la grinta e l’energia fisica escano dal corpo.

south of heaven

Finchè il mio fisico ha retto mi sono sempre gettato nel pogo degli Slayer, felice di farmi travolgere da quell’orda di demoni impazziti. Mi rendo conto che sia anche difficile descrivere a parole le sensazioni che si hanno andando a un loro concerto o ascoltando la loro musica. Oscurità, malvagità, cattiveria, morbosità, velocità, impatto, implacabilità, sono solo alcune delle sensazioni che mi vengono in mente per descrivere la musica degli Slayer. Avevano davvero la capacità di evocare il male, creare nell’ascoltatore un senso di orrore e disagio. Più oscuri di BlackSabbath e Venom, più pesanti di Judas Priest e Iron Maiden, più veloci di GBH,Exploited e Discharge, questi sono stati gli Slayer, band che non è mai scesa a compromessi, non si è mai venduta, non si è mai ammorbidita e ha sempre continuato sulla sua strada.  Mi accorgo solo ora che non ho detto perché abbiamo deciso di pubblicare questo speciale sugli Slayer. Oppure l’ho detto? Buona lettura, sappiate che è stato assemblato col cuore, davvero, come sempre.

seasons in the abyss

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Emanuele Biani

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