RAMMSTEIN – Reggio Emilia, RCF Arena, domenica 21 luglio 2024: il nostro live report!

RAMMSTEIN – Reggio Emilia, RCF Arena, domenica 21 luglio 2024: il nostro live report!

RAMMSTEIN, Reggio Emilia, RCF Arena, 21 luglio 2024

Parole di Barbara Volpi
Foto di Monica Furiani

Un’invasione di più di 60.000 persone provenienti da tutta Europa (ma soprattutto dalle vicine Germania e Austria) sotto una canicola di circa 40 gradi non possono che essere l’anticamera di uno spettacolo infuocato. L’area intorno a Campovolo nell’afosa domenica di luglio diventa un mondo a sé: una marea indomita ma disciplinatissima di fan pronti a sfidare qualsiasi cosa pur di vedere uno show fantasmagorico, che nel mondo del rock è unico. Non ci sono solamente i metallari vestiti di nero: ci sono molte famigliole con i bambini che uniscono il concerto alla vacanza al mare, signore ultra-sesantenni con le amiche, molti disabili anche loro vestiti alla Rammstein, vecchi rocker imperterriti e incanutiti e tanto entusiasmo, tanta birra, tanta acqua e un senso pacifico di gioia. La forza della più grande band tedesca è proprio questa: unire uno zoo antropologico variegato, che se ne frega del conformismo di facciata per dare luogo a un pellegrinaggio religioso, rispettoso, devoto, inclusivo e senza steccati sociali o di genere (per dirla tutta, vale più un giorno qui ad osservare questa folla composita e composta che venticinque anni di cultura woke). Alle 20 nel piccolo palco tra la folla iniziano le Abélard, le due pianiste che si erano già esibite l’anno scorso e delle cui litanie si farebbe volentieri a meno (si mormora che i Rammstein non vogliano nessuno sul palco principale prima di loro perché l’assetto tecnico necessario per la loro esibizione è talmente complesso da non poter essere scompaginato prima dello show).

L’entréè del gruppo è sempre plateale, con la discesa di un ascensore dall’alto sulle note della musica di Hendel e Lindemann che attacca con Ramm 4 e Links 2 3 4. Seguono Keine Lust, Sehnsucht, Asche Zu Asche e la grandiosa Mein Herz Brennt, mentre tutti cantano in tedesco tanto che, anch’io che non lo conosco, a fine serata l’ho praticamente imparato. L’innocenza viene incenerita dentro alla culla con Puppe, mentre con la stupenda ballata Zeit Till dà adito alle sue sempre più spiccate doti da crooner romantico e tragico come la sua maschera (e Dio solo sa come fa a starsene tutto vestito con 40 gradi, tra i fuochi che aumentano addirittura la temperatura, mentre noi sotto al palco siamo sciolti e mediamente ignudi). Poi arriva il momento del rave: tutti a ballare al chiaro di una bellissima luna al remix di Richard Kruspe che anticipa la trionfale Deutschland, e qui gli antichi fasti del Reich riemergono in tutta la loro epica forza, malgrado di rigurgiti nazionalisti e neonazisti non ci sia neppure l’ombra. Mein Teil, Du Hast e Sonne esplodono tra gli effetti pirotecnici scomodando persino Lucifero; tuttavia, la drammatica e sarcastica rappresentazione scenica dei Rammstein che impersonano gli inenarrabili abissi nella natura umana, oscura persino lui. Con Engel in versione acustica i musicisti arrivano nel B-stage per poi riapprodare con un canotto sul palco principale, facendo un bagno di folla. Dando al pubblico ciò che vuole (Ausländer, Du Riechst So Gut, Ich Will, Rammstein) la band perora la festa senza sbavare in un’autoreferenzialità artistica che in questa sede non verrebbe apprezzata. Lindemann barcolla (e spesso fa cantare il pubblico) ma non molla (è un ex atleta, regge bene gli eccessi di ogni tipo ed è cresciuto nella durezza dell’ex DDR, quindi chi lo ammazza), mentre Pussy torna presente nella scaletta dopo lo scandalo sessuale che aveva coinvolto il cantante l’anno scorso. Di quelle polemiche nessuno pare ricordarsi: è ‘sex, drugs and rock n’roll’, baby, che cosa ti aspetti? Adieu chiosa dopo più di due ore di tripudio collettivo e a questo punto che cosa augurarsi? Che sia un arrivederci e non un addio.

SETLIST:

Ramm 4
Links 2 3 4
Keine Lust
Sehnsucht
Asche Zu Asche
Mein Herz Brennt
Puppe
Wiener Blut
Zeit
Deutschland
Radio
Mein Teil
Du Hast
Sonne
Engel
Ausländer
Du Riechst So Gut
Pussy
Ich Will
Rammstein
Adieu

Emanuele Biani

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