RAMMSTEIN + ABELARD – il concerto di sabato 1 luglio allo stadio Euganeo di Padova nel nostro live report!
RAMMSTEIN + Duo Abélard
Stadio Euganeo di Padova, 1 luglio 2023
Parole di Antonino Blesi
Foto di Monica Furiani
Dopo il tour di enorme successo di un anno fa, arrivato anche a Torino il 12 luglio 2022, questo “ritorno”, per i teutonici e wagneriani Rammstein doveva semplicemente essere un secondo segmento di concerti, che giungevano a confermare la bontà della loro proposta, arrivata all’ottavo album in studio con Zeit e condita da clamorosi e pirotecnici spettacoli dal vivo. E invece, da fine maggio si parla di un Till Lindemann sospettato di reati di natura sessuale e spaccio di stupefacenti, durante alcune feste private post concerto. La procura di Berlino apre un’indagine nei confronti del cantante, la sua casa editrice Kiepenheuer & Witsch (per cui ha pubblicato due libri di poesie) rescinde il contratto, e l’Universal sospende ogni attività promozionale nei confronti delle uscite discografiche della band. Il gruppo pubblica un comunicato in cui respinge le accuse e successivamente chiede ai fan di non attaccare nè i membri della formazione, nè le donne che hanno mosso le accuse. A metà giugno, il batterista Christoph Schneider ha dichiarato via social supporto e vicinanza nei confronti del suo cantante, prendendo però anche una certa distanza dalle sue attività personali, evocando una riflessione e un’elaborazione calma ed equilibrata, all’interno della band. Un putiferio che è arrivato nel bel mezzo del tour europeo e che ha portato i Rammstein a scegliere la strada del totale silenzio mediatico. In questa sede non ha alcun senso esprimere pareri a riguardo di una situazione che ancora non è stata ben indagata e definita, comunque in un contesto dove la musica deve rimanere la protagonista, nel rispetto del libero arbitro di tutte le persone. L’interesse umano ci porta a voler comprendere però le reazioni del pubblico e dei membri stessi della band, dopo quanto accaduto, e come questo possa influenzare l’esistenza stessa del gruppo tedesco, e il suo futuro.
15.00-20.00: PADOVA, LA GRANDE ATTESA
La scelta dello Stadio Euganeo di Padova non deve sorprendere, essendo situato in una posizione che lo rende comodo sia per gli italiani del nord/centro, sia per gli stranieri del nord Europa, soprattutto di lingua germanica e copiosamente presenti nella città veneta. Grazie all’organizzazione dei trasporti, risulta decisamente semplice arrivare allo stadio grazie ai mezzi pubblici o con le navette previste. Nota dolente da segnalare per gli automobilisti, i parcheggi in zona, potevano costare da venticinque a trenta euro, cifra veramente esagerata. Lodi per la gestione di Vertigo per gli accessi, e code pressochè inesistenti. Atmosfera da festival delle grandi occasioni e fan che vanno a riempire la Feuerzone (la “zona di fuoco”, le prime file davanti al palco) già dalle 15.00. Il palco è identico all’anno precedente, ma l’atmosfera “industrial” e la torre di Sauroniana memoria sono sempre impressionanti da vedere. La presenza di quattro torrette bardate di molteplici casse, disseminate anche sul prato, fa capire subito che l’acustica sarà avvolgente e deflagrante. Fin da subito viene rilasciata dagli speaker la musica della band tedesca, che ci accompagnerà dall’inizio fino alla fine del concerto, band “di supporto” compresa.
20.00: ABELARD
La temperatura sembra dare tregua ai fan che cercano di sopravvivere alla calura estiva, con ampie raffiche di vento, e addirittura un acquazzone che arriva poco prima delle 20.00, e fortunatamente ha breve durata. Su un palchetto sopraelevato e situato accanto a una delle citate torri, compaiono le due pianiste francesi Héloïse Hervouët e Katherine Nikitine, già ammirate dal pubblico nel 2022. Il duo Abelard propone una serie di classici dei Rammstein, rivisti per due pianoforti e introdotti da un sibillino “Ciao Verona”. Confusioni geografiche a parte, gli arrangiamenti permettono di godere di questi brani, in una modalità diversa e più classicheggiante, perdendo così la possanza ritmica e marziale che rimane una delle caratteristiche sonore più marcate del sestetto germanico. L’ascolto rimane piacevole ma leggermente monocorde, ma chi ama alla follia i Rammstein non sarà rimasto deluso da questo intermezzo, che tornerà in piccola parte anche durante il concerto principale.
Scaletta:
- Rammlied
- Mein Herz Brennt
- Mutter
- Engel
- Du Riechst so Gut
- Zeit
- Frühling in Paris
- Sonne
- Deutschland
- Du Hast
21.00: RAMMSTEIN
Dopo circa quaranta minuti, ci si prepara per quella liturgia laica che tutti aspettano con impazienza. Il colpo d’occhio della folla presente su prato e tribuna è impressionante: quasi quarantacinquemila spettatori, per un trionfo che conferma l’affetto e la vicinanza dei sostenitori di una band che si ama o si odia. In questa serata l’amore incondizionato è il protagonista di uno spettacolo va oltre al metal e tocca il musical, il teatro e diventa per tutti i presenti una vera e propria esperienza olfattiva, sonora e visiva completamente totalizzante. Alle ventuno in punto, la consueta Musica Per I Reali Fuochi d’Artificio di Hendel introduce un Till Lindemann solitario, che viene calato nell’ascensore situato sulla torre principale, verso un palco già animato dai suoi cinque compagni. La luce di un giorno che sta per fare spazio alla notte più oscura, viene spezzata da una imperiosa Rammlied, che va a sostituire la Armee der Tristen dell’anno precedente, in una scaletta che rimarrà molto simile a quella del 2022, con qualche piccola modifica fisiologica e schiettamente pratica. Il suono è clamorosamente potente e la band sembra davvero in grande spolvero, ben guidata da un cantante molto motivato (anche se leggermente zoppicante, a tratti). Chi si aspettava un gruppo dedito ad un compitino doveroso e dei ranghi interni sfilacciati, rimarrà fortunatamente molto deluso. Lindemann cerca e trova il perfetto supporto nel suo pubblico, che lo accompagna cantando tutti i cori e con incitamenti infiniti, mentre, se si vanno a cercare i piccoli gesti, sembra che il gruppo sia riuscito a ricompattarsi, intorno a Till, mostrando in più occasioni, complicità e addirittura affetto nei suoi confronti. Lo spettacolo raccoglie il meglio del repertorio scenico della band, con le famose “scene” grottesche e intense che accompagnano brani come Puppe, Mein Teil e Zeit, ma lasceremo il mistero per chi volesse assaporare tutto questo, in una delle prossime date di un tour che oramai è quasi completamente sold out, e che proseguirà fino ai primi giorni di agosto. Possiamo dire che è il fuoco, in tutte le sue derivazioni, a essere il grande protagonista di una rappresentazione che non ha pari nel mondo metal, come anche nel resto dei concerti rock e pop. Tutte le anime musicali della band vengono esplorate e i grandi successi ci sono tutti, anche se il materiale più sessualmente diretto viene accantonato, come l’esplicita Pussy, sostituita però da una struggente Ohne Dich. Come a Torino, la band appare sul piccolo palco in mezzo allo stadio, e offre una versione acustica e pianistica di Engel, grazie all’accompagnamento del Duo Abelard, e il ritorno dei membri del gruppo sopra due gommoni sostenuti dal pubblico, dà inizio a una serie di bis esaltanti, che mantengono una qualità visiva e una sostanza sonora, assolutamente impeccabili, tra Rammstein e Ich Will, per concludere con una Adieu che sembra profumare da arrivederci. Dopo centoquaranta minuti di sontuosa musica, dopo essersi inginocchiati davanti al loro pubblico, questa volta i sei membri del gruppo ascendono verso il cielo insieme, a coronamento di una notte memorabile e da non dimenticare.
Scaletta:
- Rammlied
- Links 2-3-4
- Bestrafe Mich
- Giftig
- Sehnsucht
- Mein Herz Brennt
- Puppe
- Angst
- Zeit
- Deutschland (Remix by Richard Z. Kruspe)
- Deutschland
- Radio
- Mein Teil
- Du Hast
- Sonne
- Engel (piano version)
- Ausländer
- Du Rechst So Gut
- Ohne Dich
- Rammstein
- Ich Will
- Adieu