MYSTIC FESTIVAL 2025 – dagli orrori gotici ai terrori futuristici
Un simile accoppiamento è possibile solo al Mystic Festival: il boogie desertico degli Eagles Of Death Metal può reggere spalla a spalla con la sinfonia del terrore dei Cradle Of Filth. La scaletta del festival è anche composta da rappresentanti del metal americano contemporaneo: Whitechapel e Combichrist.
Cradle Of Filth
Malignant Perfection è l’ultimo singolo dei Cradle of Filth e la descrizione più chiara del tipo di arte creata dalla band britannica. Nessun’altra designazione, dal black metal al gothic metal vampirico, è mai rimasta, con la band che scivola attraverso i generi dall’uscita del loro album di debutto nel 1994 The Principle of Evil Made Flesh. Suono estremo, aura erotica, testi eruditi che uniscono mondi così (esteriormente) remoti come la poesia romantica e i film horror di serie B: abbandonate ogni speranza, voi che entrate in questa vile valle.
Eagles Of Death Metal
Quando hanno trovato il nome della band, Jesse Hughes e Josh Homme hanno trovato ispirazione nel nostro Vader polacco, o almeno così racconta la storia. Tuttavia, finisce lì, perché il sound della band è un rock’n’roll purosangue: blues elettrico proveniente da un garage in mezzo al deserto, dove non c’è spazio per nessuna macchina, visto che tutti hanno bisogno del loro spazio per ballare. Una porzione consigliata solo per quei frequentatori di festival che non sono troppo esigenti in fatto di sudore.
Whitechapel
Jack lo Squartatore potrebbe aver vagato per la zona di Whitechapel a Londra nel XIX secolo, ma impallidisce in confronto alla minaccia rappresentata dalla Whitechapel del XXI secolo proveniente da Knoxville, Tennessee. La musica del sestetto americano ti stende con la pesantezza e la brutalità sfrenata della loro lega di death metal, groove metal e deathcore. Ci sono anche frammenti melodici, se non lirici, che ti fanno abbassare la guardia solo per poi colpirti ancora più duramente.
Combichrist
La traccia di apertura del loro secondo album, Everybody Hates You, si intitola This Shit Will Fuck You Up e, beh, grazie per l’attenzione, è tutto quello che c’è da dire sui Combichrist. Dall’inizio di questo secolo, la band americana ha aperto la propria strada tra la pesantezza del metal, la freddezza industriale e l’assenza di anima dell’elettronica. A volte suonano come se la loro musica fosse stata creata ed eseguita da macchine, ma nessuna intelligenza artificiale è ancora così coraggiosa da affrontare questo profondo vuoto.