MONSTER MAGNET – il live report del concerto a Trezzo sull’Adda!

MONSTER MAGNET – il live report del concerto a Trezzo sull’Adda!

Monster Magnet – Live Club – Trezzo d’Adda MI) – 18.02.20

Di Stefano Cerati – foto di Michele Aldeghi

Spiace constatare che ormai i Monster Magnet siano una band che attrae i soliti vecchi fan heavy psych e stoner. Purtroppo la band del New Jersey non è riuscita a capitalizzare il successo degli anni 90 e a conservare quei tanti altri fan curiosi di altri generi che li avevano apprezzati nel momento del loro massimo splendore. Questo per dire che il tour dedicato alla celebrazione di “Powertrip”, album del 1998 che aveva dato alla band il suo unico disco d’oro (mezzo milione di copie vendute negli Stati Uniti) non ha ottenuto il riscontro sperato. Infatti all’entrata notiamo subito un telone nero che copre la parte posteriore della sala perché dietro al mixer in effetti non c’è nessuno. Alla fine saranno stati non più di trecento i presenti, purtroppo un numero in linea con le recenti apparizioni in terra italiana di Dave Wyndorf e soci. Per la precisione bisogna dire che i Monster Magnet non eseguono tutti i tredici pezzi di “Powertrip” (sedici nella versione giapponese), ma lasciano fuori “19 Witches”, “Your Lies Become You” mentre “Goliath and the Vampires” viene usata solo come intro. Le canzoni non sono suonate nella sequenza originale ma si parte con una “Atomic Clock” potentissima e dal sapore metallico con Dave Wyndorf in gran forma con la sua voce acida e sciamanica e la sua consueta chioma nera (sarà tinta?) a onta dei suoi 64 anni. Le tre chitarre, anche quella del cantante, ruggiscono su “Tractor”, danno l’impressione di grande potenza mentre su “Crop Circle” Wyndorf racconta in modo accattivante e stregonesco la storia dei misteriosi cerchi di grano nei campi, segnali di una presenza UFO. In “Temple of Your Dreams” e “3rd Eye Landslide” finalmente l’atmosfera si fa più psichedelica e onirica chiarendo bene la natura della band. Il disco è polivalente perché troviamo anche il rock’n’roll garage ispirato agli anni 60 della snella “See You in Hell”. Dopo l’introduzione al pubblico del nuovo bassista, un ragazzo molto giovane, nella parte finale i nostri si giocano le carte più pesanti. La title track, “Powertrip” è un pezzo roccioso che fa onore al suono nome con riff heavy e psichedelici al tempo stesso. La lunga “Space Lord invece” viene introdotta da un lungo arpeggio acustico dove Wyndorf gigioneggia e spiega al pubblico che dovrà rispondere alla rima Oh Space Lord con Motherfucker. E questo avviene in effetti con il coinvolgimento dei fan che vogliono sentirsi parte di un evento. La canzone viene allungata con diverse riprese e ritornelli proprio per aumentare l’interazione tra pubblico e musicisti. Nei bis la band pesca qua e là dal proprio passato con “Twin Earth”, uno dei primi pezzi che li aveva fatti conoscere al grande pubblico e una cover di Robert Calvert, “The Right Stuff” dove dimostrano davvero di essere i discendenti il linea diretta degli Hawkwind. “Look to Your Orb for the Warning” è un pezzo epico, psichedelico che ci fa vivere davvero la maestosità e l’imponenza dello spazio, uno dei capolavori partoriti negli anni dai Monster Magnet. Chiusura per “Negasonic Teenage Warhead”, singolo estratto anch’esso da “Dopes to Infinity” dove si apprezza un gran ritmo e una bella linea melodica con uno dei ritornelli più accattivanti creati nella loro carriera dai Monster Magnet. La serata si chiude dopo circa 90 minuti in cui la band è stata molto professionale e Dave Wyndorf non si è risparmiato come se suonasse di fronte a 30.000 persone e non a 300. Lunga vita allo stregone sciamano dello stoner.

Setlist
Atomic Clock
Tractor
Crop Circle
Temple of Your Dreams
3rd Eye Landslide
See You in Hell
Baby Götterdämerung
Bummer
Powertrip
Space Lord
Twin Earth
The Right Stuff (Robert Calvert cover)
Look to Your Orb for the Warning
Negasonic Teenage Warhead

Emanuele Biani

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