MATT PIKE (High on Fire) – pubblica il nuovo video “Land”, con la partecipazione di Brent Hinds dei Mastodon

MATT PIKE (High on Fire) – pubblica il nuovo video “Land”, con la partecipazione di Brent Hinds dei Mastodon
Ha riscritto le regole dell’hard rock con gli HIGH ON FIRE, vincitori di un Grammy, e ha definito il genere doom metal con il trio SLEEPMatt Pike ha incanalato il suo talento naturale in un percorso d’acciaio che va dritto al cuore del nucleo fuso del metal moderno. Il 18 febbraio 2022 Pike pubblicherà il suo LP di debutto solista, “Pike vs the Automaton” su MNRK Heavy. I preordini sono disponibili su PikeVstheAutomaton.com.

Oggi Pike svela il video della nuova canzone “Land” che definisce “totalmente differente, come se si trattasse di un vecchio brano blues”. La traccia e il video vedono la partecipazione del chitarrista dei Mastodon Brent Hinds, un vecchio amico di Pike.   “‘Land’ fu scritta dopo essere appena tornato a casa da un tour. È come una vecchia canzone blues. Mi faceva venire in mente un gruppo di vecchi in una metropolitana che fanno una roba doo-wop“, spiega Pike. “Mi ricorda il passo a due come quello che ballava mia madre, tipo il Country Western. Parla interamente della depressione e del condurre una vita difficile. In seguito, la feci ascoltare a Brent Hinds dei Mastodon che era venuto a Portland per suonare con me e lui ha fatto questo assolo alla Billy Gibbons! Ho suonato un assolo e poi lui ha fatto il suo assolo e io ho detto: ‘Sei un coglione’ (ride). Il bassista dell’altra band di Brent, i West End Motel, Steve McPeeks, ha suonato un po’ di contrabbasso – sia pizzicato che con l’archetto – e ha davvero apportato una certa profondità alla canzone. Non ho mai scritto un brano così quindi l’ho registrato e reso così bella. È totalmente diversa“.

Guarda il video:

  “Land” testo:   Silver sheen lucky baptized   Smoke and wood ashes smote   You bum a cig and your thoughts die   A pity time doesn’t hope    It wasn’t real from the last time   From the last time   F*ck the pain from inside   It wasn’t real from the last time    Count your sticks and your last dimes   Dirt and snot on your nose   The platinum cane and your last try   We took the world as a joke    Memories of a fine life   A conscious soul on a rope   You dig a grave before bedtime   Eternal nap just to cope Ispirato dalle sfide portate da una pandemia mondiale, nato sotto infernali cieli rosso-arancio generati dagli incendi devastanti della costa occidentale, e costruito tra le rivolte e i raduni politici a Portland, OR, il debutto solista di Pike“Pike vs the Automaton”, è una liberazione sia musicale che emotiva. Il disco è stato scritto da Pike con il batterista Jon Reid, contiene contributi di un gran numero di familiari e amici, ed è stato registrato con il collaboratore di lunga data Billy Anderson, il produttore che ha tirato fuori il meglio da Pike in precedenza su pietre miliari come “Surrounded by Thieves” e “Sleep’s Holy Mountain”. La tracklist di “Pike vs the Automaton” è la seguente:1. Abusive2. Throat Cobra3. Trapped In A Midcave4. Epoxia5. Land (feat. Brent Hinds) (VIDEO)6. Alien Slut Mum (VIDEO)7. Apollyon8. Acid Test Zone9. Latin American Geological Formation10. Leaving The Wars Of Woe matt pike album cover
Gli ospiti su ‘Pike vs. the Automaton’ includono Alyssa Maucere-Pike (Lord Dying / Grigax), Chad “Chief” HartgraveBrent Hinds (Mastodon), Steve McPeeks (West End Motel), Josh Greene (El Cerdo), Todd Burdette (Tragedy) e Jeff Matz degli and High on Fire, che suona il sax elettrico turco nel torreggiante brano di chiusura dell’album “Leaving the Wars of Woe”.Il titolo dell’album, ‘Pike vs. the Automaton’, non era una questione di ego per me. Billy e Jon hanno detto: ‘Amico, dovresti usare il tuo nome qui. Questo è il tuo progetto solista’. Ho detto: ‘Non voglio farlo’. L’Automaton, nella mitologia greca, è il grande robot che è il guardiano degli dèi, fondamentalmente. È una grande macchina senz’anima chiamata Talos. La grande macchina che sta lavorando contro l’umanità in questo momento. In ‘Giasone e gli Argonauti’, Giasone e gli Argonauti devono combattere questa grande macchina che protegge l’isola. Fondamentalmente, ciò che il titolo dell’album dice, metaforicamente, è ‘Pike contro il mondo’”. Ho fatto un disco di rock psichedelico che piacerebbe ai fan degli Sleep e degli High on Fire”, continua Pike quando gli viene chiesto di descrivere “Pike vs the Automaton”. “E forse potrebbe piacere anche a chi non è fan degli Sleep o degli High On Fire. Sicuramente penso che sia interessante; ha il D-Beat punk, il two-step. C’è di tutto e funziona, non suona strano. È solo un disco di rock psichedelico fuori dagli schemi”. Precedentemente Matt Pike ha pubblicato il video di “Alien Slut Mum”https://www.youtube.com/watch?v=rzs9uILM_asPrecedentemente è stato pubblicato il primo singolo estratto da “Pike vs the Automaton”: la canzone dal titolo bizzarro “Alien Slut Mum”, il cui video è stato presentato in anteprima su Decibel che scrive: “Matt Pike è un visionario pioniere posseduto da una mentalità che, vista dall’esterno, sembra essere intrisa di pura disperazione. Forse questo è il motivo per cui il chitarrista di Sleep/High on Fire è ancora così creativo in un momento in cui molti dei suoi coetanei e devoti sono bloccati in fasi di “eco”, mentre Pike continua a conquistare nuovi territori sonori ed estetici“.“Pike vs the Automaton” è stato anticipato dalla canzone dal titolo bizzarro “Alien Slut Mum”. Quando gli viene chiesto un commento, Pike risponde in modo criptico: “Quattro amici si danno alla fuga nel bosco, ignari che non sarebbero più tornati! Dogmen, Sasquach, Rettiliani, o una mamma troia aliena?! Dove sono andati?”.Matt Pike è un musicista americano noto per il suo lavoro come chitarrista, cantante e frontman della band metal High On Fire, vincitrice di un Grammy Award, e come chitarrista e membro fondatore membro dell’influente trio doom metal Sleep. Universalmente riconosciuto come uno dei più potenti gruppi musicali odierni, gli High On Fire di Pike creano un metal dinamico che fonde la furia e l’aggressività primordiale, la magniloquenza e la pesantezza. Descritti come “un esercizio supersonico della conquista del volume”, gli High On Fire hanno riscritto il libro delle regole dell’hard rock dal 1998, anno della loro formazione, forgiando uno stile e un suono che è allo stesso tempo celebrato dalla critica, estremamente influente e assolutamente unico. Segui Matt Pike su Instagram @MattPike1972

Emanuele Biani

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