LALU – firmano per Frontiers Music

Frontiers Music Srl è lieta di annunciare la firma del gruppo progressive metal LALU per un contratto multi-album.

LALU è un progetto musicale originariamente fondato nel 2004 dal compositore e produttore francese Vivien Lalu, figlio di Noelle e Michel Lalu, membri del gruppo progressive degli anni ’70 Polène.

“Paint The Sky” sarà il terzo album in assoluto della band, il primo pubblicato sotto la nuova partnership tra Vivien e Frontiers.

Può essere facilmente considerato l’album più completo e maturo messo insieme da Vivien finora nella sua carriera.

LALU online:
https://www.facebook.com/vivlalu
https://www.instagram.com/vivlalu

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Si possono amare o odiare, ma restare indifferenti è impossibile. Un album che è diventato disco d`oro negli USA in un mese e un tour sold-out ovunque, con una miscela sonora esplosiva che trita una dozzina di generi e li assembra in una dimensione visuale bombastica e spettacolare. Questi sono nel 2024 i #fallinginreverse del carismatico leader #ronnieradke . Una band che non si può ignorare, e infatti abbiamo provveduto a parlarne.
Ovviamente il restante centinaio pagine della vostra rivista preferita non si è compilato da solo, anzi. La selezione tra i tanti artisti che si stanno rendendo protagonisti di uscite interessanti ed entusiasmanti è stata durissima. Tiriamo fuori i nomi? Allacciate le cinture di sicurezza!
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Si preannuncia un numero che renderà ancora più tempestoso ed elettrico l`ultimo scorcio di autunno, anche grazie alle fondamentali rubriche di approfondimento, a decine d`interviste e centinaia di recensioni, che in alcuni casi potrete leggere almeno uno o due mesi prima del web (alla faccia dell`essere "sempre sul pezzo").
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Partendo dall`articolo di copertina dedicato al nuovo album degli #opeth e passando dalla rubrica Chronicles tributata all`antieroe di quattro generazioni #pauldianno , praticamente tutti gli articoli rappresentano una lunghissima carrellata tra molti degli artisti più amati dal pubblico metal italiano.
Cliccando sul link al nostro sito ufficiale potrete leggere la lista completa, ma vale la pena citare e taggare i nomi più altisonanti: #slayerband (live report esclusivo per l`Italia della reunion sul palco dell` #aftershockfestival ), #linkinpark , #devintownsend , #queen , #rammstein (ispirazione di un Lato Oscuro imperdibile), #sodom , #asilaydying , #messa , #solstafir , #nachtmystium, #untoothers , #loudblast , #labyrinth , #theoffspring , #bewitcher , #bombus , #masterbootrecord , #vola , #transportleague , #brothersofmetal , #dilemma , #golem , #triumpher , #sorordolorosa , #klogr e tantissimi altri!
Il tutto, come sempre, suddiviso tra 148 pagine, almeno un`ottantina di interviste e oltre duecento recensioni, coprendo come nessun altro media europeo, virtuale e non, la totalità del panorama hard rock e heavy metal contemporaneo.
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PAUL DI’ANNO (17.05.1958 – 21.10.2024)
RUNNING FREE
Paul Di’Anno (nato Paul Andrews) per molti è stato una figura mitica, soprattutto perché pochi possono dire e ricordarsi di averlo visto in azione con gli Iron Maiden tra il 1978 e il 1981.
Per molti fan “il cantante” degli Iron Maiden è sempre stato Bruce Dickinson, ma tutto ciò non sarebbe successo senza il contributo fondamentale di Paul Di’Anno sui primi due album.
Nell’estate del 1980 ho letteralmente consumato il disco d’esordio degli Iron Maiden, e quindi a settembre, quando c’è stata la possibilità di vederli suonare dal vivo di spalla ai Kiss, non me la sono fatta scappare. E ancora ho visto Paul in un concerto intero a Torino il 3 aprile 1981. Era già uscito il secondo album, Killers, e quindi i nostri hanno potuto scatenarsi per un’ora e mezza con tutti i loro pezzi più ruggenti.
Ed è così che voglio ricordare Paul Di’Anno, fiero, spavaldo, scapigliato, un vero hooligan senza controllo, un punk prestato all’heavy metal che con il suo spirito selvaggio e senza freni ha marchiato a fuoco la prima era della band, quella della NWOBHM.
La sua forza è stata anche la sua rovina perché Paul era il prototipo della rockstar libertina che indulgeva in alcol, droghe e sesso e alla fine non ha retto alla pressione di una band di professionisti che era fatta per conquistare il mondo, eppure quei due album sono bastati a consegnarlo alla storia.
Quando Rock Hard è partito con la sua avventura in Italia nel 2002, per celebrare l’evento è stato organizzato un concerto che ha visto proprio Paul Di’Anno come protagonista. In seguito ho avuto modo di intervistarlo diverse volte.
Era una persona certo senza peli sulla lingua anche se un po’ contraddittorio nelle sue dichiarazioni. L’ultima volta che l’ho visto di persona è stato al festival di Metalitalia l’anno scorso dove, seppure affaticato, voleva stare a firmare autografi e fare foto con i fan, il suo pubblico, la sua ragione di vita.
E il suo pubblico non l’ha mai abbandonato consapevole che con la sua voce in quei primi due dischi ha fatto la storia del metal.
Finalmente ora Paul potrai “correre libero”. Fa buon viaggio!
Stefano Cerati
Milano 21.10.2024

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PAUL DI’ANNO (17.05.1958 – 21.10.2024)
RUNNING FREE
Paul Di’Anno (nato Paul Andrews) per molti è stato una figura mitica, soprattutto perché pochi possono dire e ricordarsi di averlo visto in azione con gli Iron Maiden tra il 1978 e il 1981.
Per molti fan “il cantante” degli Iron Maiden è sempre stato Bruce Dickinson, ma tutto ciò non sarebbe successo senza il contributo fondamentale di Paul Di’Anno sui primi due album.
Nell’estate del 1980 ho letteralmente consumato il disco d’esordio degli Iron Maiden, e quindi a settembre, quando c’è stata la possibilità di vederli suonare dal vivo di spalla ai Kiss, non me la sono fatta scappare. E ancora ho visto Paul in un concerto intero a Torino il 3 aprile 1981. Era già uscito il secondo album, Killers, e quindi i nostri hanno potuto scatenarsi per un’ora e mezza con tutti i loro pezzi più ruggenti.
Ed è così che voglio ricordare Paul Di’Anno, fiero, spavaldo, scapigliato, un vero hooligan senza controllo, un punk prestato all’heavy metal che con il suo spirito selvaggio e senza freni ha marchiato a fuoco la prima era della band, quella della NWOBHM.
La sua forza è stata anche la sua rovina perché Paul era il prototipo della rockstar libertina che indulgeva in alcol, droghe e sesso e alla fine non ha retto alla pressione di una band di professionisti che era fatta per conquistare il mondo, eppure quei due album sono bastati a consegnarlo alla storia.
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Acquista la tua copia a 8,90 €, spese di spedizione incluse QUI: https://www.rockharditaly.com/shop/it/in-edicola/299-rock-hard-ottobre-2024.html
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Abbonati per tutto il 2024 a 80 €, prezzo bloccato QUI: https://www.rockharditaly.com/shop/it/home/209-abbonamento-annuale-rock-hard.html

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