I FOLLI DEL ROCK – Storie di geni tormentati, sostanze e sregolatezza nel nuovo libro di Luca Garrò
«La musica creata dagli artisti raccontati da Luca Garrò in questo libro finisce per arrivare in modo così diretto perché crea una connessione umana e spirituale che non necessita di filtri. Un urlo primario comunicato attraverso accordi, note e parole».
Dalla prefazione di Gianni Maroccolo
In libreria da mercoledì 27 marzo
«Non esiste genio senza una vena di follia», sentenziava Seneca. E anche la musica rock ne sa qualcosa, potendo vantare una lunga lista di “folli” e follie passate alla storia, di cui si è sempre nutrita per creare opere immortali, performance eccezionali ed emozioni contrastanti – non senza gli eccessi che l’hanno resa così celebre e seguita. Da chi ha lasciato piccoli e grandi capolavori prima di una fine tragica o evitabile, a chi per tutta la carriera ha convissuto con i propri demoni più o meno nascosti, non di rado il processo creativo del rock è stato indotto ed esasperato da un uso spregiudicato di sostanze stupefacenti e alcol, oltre che da inquietudini, angosce e traumi irrisolti. Molti musicisti, per questo, hanno gettato la spugna perché perseguitati dalle proprie ossessioni; tanti altri invece hanno proseguito tra alti e bassi in precario equilibrio, continuando a regalarci preziosi segni della loro arte. Dal fondatore dei Pink Floyd, Syd Barrett, al genio dei Beach Boys, Brian Wilson, dalle sregolatezze di Amy Winehouse ai traumi di Sinéad O’Connor, dalle fobie di Mike Patton alle follie estreme di GG Allin, la lista è lunga e suggestiva, e nasconde la parte più intima e tormentata della musica rock. Quella che l’ha resa unica.
Luca Garrò, giornalista e storico della musica, ha scritto per alcune delle riviste musicali italiane più note, da «Rolling Stone» a «Jam», passando per «Rockstar», «Rocksound», «Onstage», «Rock Hard» e «Classic Rock». È autore dei volumi Freddie Mercury (2016), David Bowie (2017), Jimmy Page e Robert Plant (2018), oltre ad aver contribuito a Storia del Rock (2014), Jimi Hendrix (2015) e Jim Morrison (2016). Per diversi anni è stato tra i curatori del Dizionario del Pop Rock Zanichelli. Per Diarkos ha scritto Le leggende del Rock (2020).