FRANCESCO BUCCI (OTTONE PESANTE) – “Zobibor” è il suo primo album da solista, in uscita il 25 febbraio 202
Francesco Bucci, fondatore degli Ottone Pesante, fa il suo esordio con un nuovo progetto in solo dove sperimenta nuovi linguaggi e sonorità con i suoi due strumenti: tuba e trombone. “Zobibor”, in uscita come autoproduzione a fine febbraio 2023, è un originale mix di vari generi difficilmente catalogabile, registrato praticamente live, senza loops e sovraincisioni. La sua principale fonte di ispirazione è il lavoro di alcuni grandi artisti che hanno esplorato le potenzialità dei propri strumenti e che hanno cambiato completamente le regole del gioco, come ambisce a fare Zobibor.
A partire dal primo lockdown del 2020, la pausa forzata all’attività con Ottone Pesante ha accelerato il processo creativo e le molte idee hanno iniziato a concretizzarsi in veri e propri brani. Poi c’è stato il passaggio in studio e quelli che dovevano essere due giorni di sperimentazione sono diventati due giorni di registrazione e mix a tutti gli effetti, che hanno dato vita al disco vero e proprio. Ogni pezzo è stato registrato nella sua interezza, utilizzando una particolare microfonazione che permette di amplificare ogni suono riprodotto simultaneamente, comprese voce e meccaniche dello strumento. Il progetto è essenzialmente acustico anche se alcuni suoni passano direttamente da una pedaliera utilizzata per ampliarne i colori. Questo tipo di esplorazione si muove su molti piani, da quelli più facilmente intuibili della composizione e dell’arrangiamento, a quello di un diverso e più complesso rapporto di tutto il corpo con gli strumenti. L’elevata tecnica strumentale e le sonorità molto intense e struggenti, danno vita ad un solo assolutamente unico. “Zobibor” non è soltanto frutto di una profonda e viscerale ricerca musicale, ma anche la trasposizione di una tragedia familiare, la morte del fratello di Francesco. Scorrendo la tracklist e ascoltando i brani incontreremo il tentativo angoscioso di cercare un contatto impossibile con chi abbiamo perduto, un viaggio a tratti minaccioso e livido, in cui i ricordi e gli oggetti assumono un significato ulteriore. Il potere di gesti e simboli subisce una amplificazione: la tuba suonata qui da Francesco era quella del fratello. “Zobibor” è ennesima testimonianza della impressionante potenza espressiva della musica senza parole, oltre che di ammirevole virtuosismo, di una originale visione artistica e di profonde emozioni personali.“ZOBIBOR”
01. Il lento soffocare dei superstiti 02. Jökullstormur 03. La neve che scricchiola sotto i miei passi 04. La marcia dei soldatini 05. Stupido scemo 06. Now I understand why Chuck Schuldiner called his band Death 07. Il disperato cercarti nel fondo di un tubaScritto, arrangiato e suonato senza uso di loops né sovraincisioni da Francesco Bucci, trombone e tuba.
Registrato, mixato e masterizzato da Riccardo Paso Pasini allo Studio 73 di Ravenna nel febbraio del 2021.