ALICE COOPER – Pordenone, Blues & Co. Festival, mercoledì 10 luglio 2024: il nostro live report!
ALICE COOPER
PORDENONE, BLUES & CO. FESTIVAL – 10/07/2024
PAROLE DI MICHELE MARTINI
FOTO DI MONICA FURIANI
Lo show più pittoresco dell’estate ha chiamato a raccolta oltre tremila appassionati, desiderosi di assistere all’ennesima teatrale rappresentazione in terra italica ad opera di quell’abile burattinaio che risponde al nome di Alice Cooper. Pochissime le variazioni dul tema rispetto ad un modello ben più che consolidato, che vede da anni l’attempato rocker continuare a deliziare le folle grazie a coreografie esagerate, colpi di scena all’insegna del più truculento grand guignol e classici immortali che non hanno perso alcunché in termini di fascino e carisma. Sono ben settantasei, gli anni dichiarati sulla carta di identità del buon Vincent Furnier: quanto ad energia e doti da intrattenitore, il nostro ha ancora una volta dimostrato di non essere secondo a nessuno, e di detenere ancora saldamente lo scettro di inventore e principale portabandiera del cosiddetto shock rock. Complice anche il supporto di una band letteralmente strepitosa dal punto di vista tecnico ed in particolare stato di grazia, Alice ha regalato ai presenti uno spettacolo scoppiettante e variopinto che ha fatto divertire dalla prima all’ultima canzone, attestandosi su livelli oltremodo elevati per tutta la durata della performance.
Ad inaugurare il concerto, Lock Me Up e Welcome To The Show: un’accoppiata energica e vigorosa grazie alla quale il frontman ha potuto sprigionare sul palco il proprio fascino oscuro. Dopo un antipasto così prelibato, è con il trittico successivo che l’esibizione è entrata pienamente nel vivo; l’escursione negli anni Settanta sulle note di No More Mr. Nice Guy, I’m Eighteen ed Under My Wheels ha deliziato tutti i presenti grazie a sonorità sbarazzine e trascinanti. Da lì in poi, è stato un continuo rincorrersi di pezzi celeberrimi che hanno spaziato lungo la nutrita produzione discografica del Nostro, dagli esordi fino alle divagazioni mainstream di album quali Trash (immancabile l’hit Poison, oltre alla ruffiana Bed Of Nails) ed Hey Stoopid, dal quale sono state riproposte la title track, Feed My Frankenstein e Snakebite caratterizzata dalla presenza, sulle spalle di Mr. Cooper, dell’ormai leggendario pitone.
Mostri giganteschi, camicie di forza, provocanti creature infernali e ghigliottine: il corredo scenografico che ha caratterizzato il concerto non ha riservato sorprese, eppure era proprio questo che il pubblico in festa intendeva godersi: l’istrionico cantante non si è certo tirato indietro, maltrattando inquietanti bambole di pezza e sottoponendosi a trattamenti di elettroshock, e lasciando altresì ampio spazio ai virtuosismi dei vari membri del gruppo (chi si aspettava solo le scorribande della strabordante Nita Strauss ha potuto altresì assistere ad una prova eccelsa anche da parte degli altri due chitarristi, ovvero Ryan Roxie e Tommy Henriksen).
A partire da I Love The Dead, probabilmente il momento corale più coreografico della serata, l’esibizione si è avviata verso la conclusione con i proverbiali botti: prima la sarcastica Elected, con Alice ad arringare la folla in vista della prossima tornata elettorale negli Stati Uniti (e chi non lo vorrebbe, un presidente così?), e poi School’s Out dilatata all’inverosimile grazie anche all’inserimento di una lunga serie di assoli ed improvvisazioni sulle note di Another Brick In The Wall. Quale migliore occasione per suggellare una prova impeccabile che ha visto coniugare meccanismi perfettamente rodati con un’incrollabile passione, riflessa negli sguardi compiaciuti di un pubblico trasversale e composto da spettatori di ogni età?
SETLIST
Lock Me Up
Welcome To The Show
No More Mr. Nice Guy
I’m Eighteen
Under My Wheels
Bed Of Nails
Billion Dollar Babies
Snakebite
Be My Lover
Lost In America
Hey Stoopid
Welcome To My Nightmare
Cold Ethyl
Go To Hell
Poison
Feed My Frankenstein
Black Widow Jam
Ballad Of Dwight Fry
I Love The Dead
Elected
School’s Out