BLACK LABEL SOCIETY – il nostro live report!

BLACK LABEL SOCIETY – il nostro live report!

BLACK LABEL SOCIETY + Dust in Mind
19/06/2022 – Alcatraz – Milano

Testo e foto di Paolo Manzi

I Black Label Society sono una band commercialmente fuori dalle righe, un prodotto che si vende da solo senza troppa promozione grazie ad un nutrito zoccolo duro di fan che da sempre sostiene la creatura partorita dalla mente del cantante e chitarrista Zakk Wylde.
Mancavano ormai dal 2018, complice chiaramente la pandemia di Covid-19, ed ora finalmente presentano in sede live l’ultima release Doom Crew Inc. uscita a fine ’21.

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In apertura troviamo i francesi Dust in Mind, anche loro in tour per promuovere l’ultima fatica CTRL. Il sound proposto non è decisamente affine a quello degli headliner, si tratta infatti di una versione moderna di industrial cantato in doppia voce maschile e femminile, sulla falsariga dei nostrani Lacuna Coil, dai quali prendono spunto in diverse occasioni.
Tuttavia il pubblico sembra apprezzare soprattutto la sinuosa voce della bella vocalist Jennifer Gervais.

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Il momento tanto atteso viene anticipato dalla stesura di un telo che copre il palco recante il logo dei BLS ed annunciato dalle note del mashup Whole Lotta Sabbath, divenuta ormai una sorta di intro ufficiale assieme alla successiva War Pigs dei Black Sabbath.
Sulle prime battute di Bleed For Me il telo cade e svela la classica scenografia con backdrop a tema dell’ultimo album, i classici amplificatori schierati sullo sfondo, l’immancabile asta del microfono con teschi e crocefisso e con a fianco la pedana che Zakk Wykde utilizzerà nel corso di tutto il concerto per i suoi assoli.
Successivamente si passa a Demise Of Sanity, accolta calorosamente dal pubblico; la successiva Destroy & Conquer è il primo estratto dall’ultimo album e anche in questo caso il pubblico dimostra di apprezzare.

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Passa veloce come il vento Heart of Darkness, i brani si alternano così come il barbuto frontman cambia le chitarre, i tempi rallentano e si fanno più cupi con A Love Unreal dalle forti tinte sabbathiane, per poi tornare all’ultima fatica con la potente You Made Me Want To Live.
Con la seguente The Blessed Ride il Nostro sfodera la sua nuova double neck modello Barbarian regalando momenti e assoli da brividi assolutamente indimenticabili.

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Si arriva poi all’immancabile momento emozionante, con la performance al pianoforte di Zakk che suona Spole In The Wheel e In This River, quest’ultima dedicata agli amici scomparsi Dimebag Darrell e Vinnie Paul; il momento è così toccante che sicuramente a qualcuno sarà scesa una lacrimuccia.
Ma si ritorna a ritmi più sostenuti con Zakk che dimostra di aver ormai raggiunto un’ottima intesa con il compagno di squadra Dario Lorina; i due si cimentano in uno sfrenato scambio di assoli, Zakk cede a Dario la pedana e si posiziona sul pianoforte sfoggiando una tecnica che ha pochi eguali. Il finale è bda brivido con i due axeman che suonano con le chitarre dietro alla testa in pieno stile Hendrix.

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La chiusura dello show è affidata ad una triade di brani storici: Fire It Up, seguita da una pioggia di palloncini recanti il logo della band, Suicide Messiah e la storica Stillborn che chiude in maniera egregia uno show ineguagliabile.
Il concerto perfetto non esiste… a meno che questa sera non ci sia trovati all’Alcatraz di Milano al cospetto dei Black Label Society!

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Emanuele Biani

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